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Mi presenti i tuoi?

Gaylord è riuscito a entrare nelle grazie dell’inflessibile ex agente Cia Jack Byrnes. Stavolta tocca a suo padre e a sua madre passare l’esame dell’austero capofamiglia. Di fronte all’ultimo ostacolo frapposto al suo matrimonio con Pam, Gaylord si preoccupa di appianare e nascondere qualsiasi situazione imbarazzante. E ha ottimi motivi per farlo, visto che i suoi genitori sono Bernie Fotter, casalingo hippy ed emotivo e sua moglie Roz, donna eccentrica a partire dalla professione: sessuologa per anziani.

Ti presento i miei,
grande successo girato nel 2000 da Jay Roach, non poteva non generare un sequel, come si presagiva dal fatto che il primo episodio non si concludeva con il matrimonio fra i suoi protagonisti. Stavolta va in scena la famiglia Fotter, ennesima forzatura messa in atto dai traduttori di casa nostra per preservare il gioco di parole dell’edizione originale del film, in cui la famiglia si chiama Focker.

La produzione va sul sicuro e conferma in blocco il cast del primo episodio, regista compreso, regalando a quest’ultimo anche Dustin Hoffman e Barbra Streisand. Roach indirizza il film sui rassicuranti binari dell’accumulo: accumulo di star, come si è visto, di gag e di animaletti (a Sfigatto si aggiungono il bastardino Moses e il nipotino di casa Byrnes). Ne esce una pellicola collocabile a metà tra il filone demenzial-surreale e la commedia romantica.

Tutto è decisamente prevedibile. Bisogna far incontrare il rigido e quadrato papà Byrnes con i genitori di Greg? Bene, si prende il carattere del primo e lo si stiracchia al massimo nella direzione opposta, fino a ottenere Bernie Fotter (Dustin Hoffman). Si vuole avere a disposizione un serbatoio pressoché inesauribile di facili battute? Mamma Fotter (Barbra Streisand) sarà un’intraprendente sessuologa per anziani. E per chi ancora non avesse capito che Byrnes e Fotter sono antitetici e apparentemente inconciliabili, gli sceneggiatori li dotano rispettivamente di un gatto e un cane.

Le risate, in effetti, arrivano. La regia di Roach conosce i tempi comici e, pur senza incantare, confeziona alcune scene divertenti, le uniche ragioni per investire i soldi del biglietto. Dustin Hoffman è una vera sorpresa: a suo agio in camicioni rosa e sandali, forma un’affiatata coppia con una Streisand coinvolgente e quasi credibile. De Niro e Stiller funzionano bene insieme, ma questo già si sapeva. Dall’altra parte, il film perde quota a causa di numerosissime battute telefonate, inserite in una trama banale costellata di gag sessual-scatologiche. Anche chi ha riso con il primo episodio, insomma, rischia di rimanere deluso.
(stefano plateo)