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L’uomo nero

Gabriele Rossetti torna in un paesino della Puglia per l’estremo saluto al padre morente, Ernesto. Le ultime parole dell’anziano risvegliano in lui il ricordo di un episodio lontano nel tempo.

Siamo negli anni ’60. Gabriele è un bambino vivace. Suo padre è il capostazione della
ferrovia locale, la mamma, Franca, insegna lettere alla scuola media. I tre non vivono da soli. Con loro c’è anche zio Pinuccio, il fratello di Franca, un giovane sotto i trenta, scapolo, con una redditizia drogheria sul corso.

La vita del piccolo Gabriele scorrerebbe alla perfezione, se non fosse per gli sbalzi d’umore del padre. Ernesto infatti è uno scontento. Ha sicuramente un certo talento, – l’uomo dipinge, da ragazzo avrebbe voluto fare il liceo artistico, cosa che suo padre gli ha impedito – ma non riesce a raggiungere i risultati che sogna. Per di più l’ambiente paesano si accanisce, soprattutto per bocca di due rappresentanti del ceto colto, il Professor Venusio e l’Avvocato Pezzetti, contro la sua vocazione artistica. I due lo considerano un dilettante che farebbe meglio a dedicarsi al suo lavoro di capostazione e alla famiglia, piuttosto che perdere tempo con colori e pennelli. E in questo modo gli avvelenano la vita.

Le tensioni di Ernesto si rovesciano sulla moglie Franca, sul tran tran domestico. Gabriele, perciò, cerca conforto presso lo zio Pinuccio. Il giovane commerciante infatti, concreto, scanzonato e un po’ vitellone, ottimo maestro di allegre malizie, appare agli occhi del piccolo molto più seducente di quel “pesantone” del padre.

Senza contare che Gabriele ha un altro suo segreto punto di fuga: le evasioni
visionarie a cui fa ricorso grazie a una fantasia accesissima, che gli permette di vedere anche ciò che agli altri rimane nascosto. Il tempo dell’infanzia scorre, così, pieno di sorprese e Gabriele, stretto tra i giochi con i compagni, le incomprensioni con il padre mitigate dalla dolcezza severa della mamma e la fascinazione di zio Pinuccio, diventerà parte di una storia familiare il cui senso vero, tuttavia, gli sfuggirà.

Solo quando il Gabriele adulto dovrà occuparsi della sepoltura del vecchio genitore e
passerà la notte nella casa della sua infanzia, scoprirà una verità fino ad allora
inimmaginata che modificherà profondamente la prospettiva da cui ha sempre guardato suo padre.