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L’Odio

La brutale vicenda di tre giovani teppisti (un arabo, un ebreo e un nero), provenienti dalle banlieue parigine e decisi a vendicare il pestaggio del loro migliore amico, ridotto in coma dalle forze dell’ordine. Di base, un apologo anti-poliziesco, avaro di sfumature ma assai efficace. I virtuosismi della macchina da presa ricordano Spike Lee, ma la regia di Kassovitz è assolutamente personale e scava senza reticenze nel mondo alienato dei ragazzi delle periferie, ai quali viene impedito l’accesso alla propria stessa città. Palma d’oro per la miglior regia a Cannes.