L

L’arte di arrangiarsi

Uno dei primi ritratti di orrendo italiano interpretati da Alberto Sordi. Se non fosse diretto da Zampa, che è sempre stato regista assai mediocre, sarebbe stato il precursore del filone più nero e feroce della commedia all’italiana. Rimane interessante, piuttosto, come unica occasione in cui Vitaliano Brancati (sceneggiatore e praticamente responsabile dei pregi del film) si cimenta con i mutamenti politici dell’Italia degli anni Cinquanta, proseguendo e riassumendo i precedenti
Anni difficili
e
Anni facili
. Poteva essere il più feroce dei tre, perché anziché assumere – come accadeva in quelli – la prospettiva della vittima (rispettivamente Umberto Spadaro e Nino Taranto), ruotava intorno a un personaggio opportunista e meschino. Invece si trasforma spesso in una sfilata di macchiette, anche se la cattiveria del progetto non sempre ne risulta smorzata.
(emiliano morreale)