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L’angelo del focolare

Settimo lungometraggio di Dreyer, L’angelo del focolare (il titolo italiano non traduce esattamente l’originale, che alla lettera suona «Onorerai tua moglie») è un melodramma domestico basato sulle peripezie di una giovane donna, madre di due figli, sottoposta alle vessazioni di un marito tirannico e autoritario. Secondo Maurice Drouzy, insigne biografo e studioso del maestro danese, il film «esprime perfettamente quella che si può definire la ?mitologia? dreyeriana. Per la prima volta troviamo riuniti sullo schermo i tre personaggi chiave dell’universo filmico del regista, di cui gli altri non sono che il riflesso e che, quindi, rappresentano le colonne portanti della sua opera: l’uomo despota, la giovane donna asservita e vittima, la vecchia autoritaria e un po’ strega. Tale triangolo, che compare in questo film per la prima volta, è come un tema esposto qui per se stesso, e di cui le opere successive svilupperanno le potenzialità in una serie di combinazioni diverse». L’angelo del focolare è tratto da un non eccelso lavoro teatrale del co-sceneggiatore Svend Rindom, commediografo «leggero» e di successo apparentemente ben poco affine al rigore e all’essenzialità di Dreyer, il quale infatti modificò ampiamente l’intreccio di partenza adattandone la struttura al proprio mondo drammaturgico e poetico. (marco borroni)