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L’amore imperfetto

Sergio (Enrico Lo Verso) ha trent’anni e lavora in un centro commerciale a Genova. Sua moglie Anna (Marta Belaustegui) è spagnola, aspetta il loro primo bambino, e lavora in una palestra. Le analisi danno la certezza che il bambino vivrà solo pochi giorni a causa di una grave malformazione. I genitori decidono di averlo lo stesso, sperando in un miracolo. Parallelamente c’è l’ombra del suicidio di una collega di Sergio. I due genitori, supportati da un poliziotto e da un dottore, vivranno quest’angoscia cercando di trovare una soluzione.
L’amore imperfetto,
secondo lungometraggio di Maderna
(Questo è il giardino),
pone alcune domande sulla coscienza di religiosi e atei: aborto, espianto degli organi e morte. I personaggi sono persone semplici, dalla vita normale, stravolta da un evento del genere e dall’attenzione dei media e della gente. Ritmo lento e caratterizzazione di alcuni personaggi, come il poliziotto e il dottore, un po’ inverosimili. Forse eccessivo il calderone di dubbi esistenziali e domande universali. Comunque ben recitato e dalla regia pulita e semplice.
(andrea amato)