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La tregua

La guerra è finita e i deportati ebrei italiani nel campo di concentramento di Auschwitz fanno ritorno a casa. Un ritorno travagliato e difficile, pieno di insidie e ossessionato dai ricordi ancora freschissimi dell’inferno che stanno abbandonando. Tratto dall’omonimo libro autobiografico di Primo Levi, adattato da Rosi e Tonino Guerra, il film non riesce a decollare mai del tutto e delude per l’occasione persa. Non è sicuramente facile rapportarsi con il libro di Levi, così struggente e stravolgente, ma forse anche le difficoltà di lavorazione hanno reso difficile ottenere un buon lavoro. Durante le riprese sono mancati il direttore della fotografia e il montatore. Non convince neanche la musica di Bacalov, troppo slegata dallo svolgimento del film.
(andrea amato)