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La terza stella

Proprietario dell?albergo a due stelle Belvedere, Ale tenta di migliorarne la qualità l fine di ottenere la tanto agognata terza stella. Il cognato Franz gli del filo da torcere mettendosi in testa di aiutarlo nella conduzione dell’hotel e complicando tutto con il suo carattere stralunato e la sua personalissima visione del mondo. Tre malviventi ospiti dell’albergo li coinvolgeranno nei loro loschi piani, mentre tutto il paese è in fibrillazione per l’evento più atteso dell’anno: la partita a scacchi con pedine viventi.

Seguendo le orme di molti loro colleghi, anche la coppia più popolare delle ultime edizioni di
Zelig
gioca la carta cinematografica. Ale e Franz, parole loro, si «alzano dalla panchina» per muoversi nell’ambiente circostante e interagire con altri personaggi. Purtroppo ciò che funziona sulle assi di un palcoscenico, ed eventualmente anche in tv in sketch da tre-quattro minuti, non sempre al cinema è altrettanto efficace. Prigionieri dei loro personaggi televisivi, i due comici naufragano in una sceneggiatura improbabile (scritta da loro stessi assieme al regista Alberto Ferrari e a Stefano Sudriè e nulla aggiungono a quanto già visto sul piccolo schermo, togliendo semmai ritmo e divertimento alle gag della panchina.  Da consigliare solo ai cultori della coppia, forse nemmeno a loro.