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La storia del generale Custer

Cadetto inquieto, Custer diventa generale per errore ma poi si rivela ottimo ufficiale: non scamperà però al massacro di Little Big Horn. Così limpidamente classico che oggi forse non sembra nemmeno bellissimo, legato com’è al fascino spaccone di Errol Flynn e ai dinieghi di Olivia de Havilland. Di Walsh ci sono molto più vicini l’avventura convulsa di Tamburi lontani , il noir di Notte senza fine o il meraviglioso romanticismo de Gli amanti della città sepolta . E poi, dopo Il piccolo grande uomo , come si fa a guardare il massacro di Little Big Horn dalla parte dei bianchi? Eppure il film ha una sua grazia, più aristocratico mélo che puro western, accompagnato dalle note di un Max Steiner reduce da Via col vento e in gran forma. Se incappate nella versione colorizzata non è un dramma: basta azzerare il colore del televisore. (emiliano morreale)