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La scala a chiocciola

Una grande casa isolata durante una notte di tempesta. Due fratelli, uno serio e compassato, l’altro donnaiolo e scriteriato. Un’anziana madre immobilizzata a letto. Una serva muta. Un assassino seriale in città, ossessionato da donne handicappate… Basta poco a Robert Siodmak per costruire uno dei più fulminanti esempi di noir: pochi personaggi, uno dei quali dotato però di una visione perversa e straniante. Fuggito dalla Germania nazista passando attraverso la Francia (dove lascia il suo segno), Siodmak trova a Hollywood la sua stagione più felice: in meno di un decennio realizza una serie di noir straordinari, futuro canone del genere.
La scala a chiocciola
è uno di questi: articolato nello spazio di una sola notte, in unico ambiente e con la precisione di una tragedia classica, illuminato da luci oblique (firmate dal grande Nicholas Musuraca) nella migliore tradizione del mystery. Una curiosità: a doppiare uno dei due fratelli c’è un Alberto Sordi agli esordi.
(francesco pitassio)