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La rabbia giovane

Kit fugge con Holly, dopo averle ucciso l’autoritario padre. I due si danno alla macchia, e lui continua a uccidere. Esordio – ormai leggendario – di Terrence Malick e pellicola di culto per eccellenza della New Hollywood, dominata da una coppia di maledetti indimenticabili come Martin Sheen e Sissy Spacek. Con le radici affondate nei «ribelli senza causa» del dopoguerra, ma con un’iconografia che rimanda all’età della Grande Depressione e dona spessore tragico alla ribellione nichilista dei suoi protagonisti, un film disperato e senza sbocco e al contempo un grande romanzo americano, scandito come gli altri lavori del regista da una inesorabile voce off (di lei) che avvicina la bruciante materia alle cadenze della ballata. Lo sguardo freddo su personaggi sgradevoli, quasi ottusi, non diminuisce il senso di libertà, lo slancio epico e anarchico. Un’aspra fiaba, un piccolo film misterioso che ha fatto (sotterraneamente) scuola.
(emiliano morreale)