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La polveriera

Due amici si rivelano i rispettivi segreti in un crescendo di crudeltà, anche fisica. Uno dei due molesta una giovane vedova in treno e poi la abbraccia brandendo una bomba. Un giovane dirotta un autobus. Una ragazza viene violentata davanti al fidanzato. Per un equivoco, uno dei violentatori viene inseguito da una folla inferocita. Racconti crudelissimi di ordinaria follia nella Serbia di oggi: il modello è quello del cabaret weimariano, esplicitamente dichiarato nel prologo. Paskaljevic è una sorta di anti-Kusturica: per nulla evasivo, tutto calato – fin didascalicamente – nelle contraddizioni del presente e in una voglia di metafora che riesce a non essere mai soverchiante. Una visione cupissima della Serbia un attimo prima della guerra, con un finale apocalittico impressionante. Attori straordinari e una assoluta sincerità.
(emiliano morreale)