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La petite Lili

La piccola Lili sconvolge le tranquille vacanze di villa Lespérance, in Bretagna, residenza estiva della famiglia di Mado, celebre attrice. La donna vi soggiorna assieme al non più giovane fratello Simon, al figlio Julien e all’amante Brice, regista dei suoi ultimi film. Julien muove i suoi primi passi da cineasta filmando l’ambiziosa e arrivista Lili, di cui è perdutamente innamorato. Mado è diffidente nei suoi confronti, e non a torto. Tutti i maschi di casa sono infatti ammaliati dalla piccola, che ben presto rivelerà il suo obiettivo: sedurre Brice e andare con lui a Parigi, dove il regista potrà lanciarla nel mondo del cinema come attrice. Cinque anni più tardi si ritroveranno tutti sul set del primo film di Julien, ormai felicemente sposato e regista di una pellicola autobiografica che racconta l’estate di cinque anni prima.

Dopo le trasposizioni cinematografiche di Sidney Lumet (1968) e Marco Bellocchio (1977), Claude Miller adatta molto liberamente
Il Gabbiano
di Cechov, con Nina «trasformata» nella piccola Lili. Il regista dello splendido
Guardato a vista
(1981) si è specializzato nel filmare giovani adolescenti fin dai tempi di
Sarà perché ti amo
(1985) con Charlotte Gainsbourg, interprete, tre anni più tardi, de
La piccola ladra,
felice trasposizione di una sceneggiatura di François Truffaut. L’egregia caratterizzazione di tutti i personaggi rende credibile la trasposizione di Cechov ai nostri giorni, messa in atto grazie alle opportune variazioni adottate dal regista. Una di queste riguarda il finale: «il quarto atto – dice Miller – scritto nel 1896, non poteva più funzionare con i giovani della nostra epoca».
(marcello moriondo)