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La noia

Buona trasposizione per il grande schermo del romanzo di Alberto Moravia. Il merito di Kahn – tra i più interessanti registi dell’ultima generazione del cinema francese – è quello di aver spurgato ogni riferimento in chiave anticapitalistica e antiborghese della scrittura moraviana. La storia non cambia: l’ossessione erotica di un intellettuale per una ragazza che si dice abbia provocato la morte di un pittore nello sfinimento di reiterate unioni sessuali. Evitando però qualsiasi compiacimento pruriginoso nei confronti del tema del sesso: nel film la follia del protagonista vale soprattutto come correlato oggettivo di un desiderio irrefrenabile destinato – al pari di un supplizio di Tantalo – a rimanere perennemente insoddisfatto, proprio di fronte all’abbondante e generosa carnalità esibita dalla giovane protagonista. Film da segnalare anche per la presenza come attore di Robert Kramer, il grande regista indipendente statunitense scomparso.
(michele fadda)