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La fabbrica di cioccolato

Willy Wonka è il proprietario di una delle fabbriche di cioccolata più grandi al mondo. All’interno dell’enorme stabilimento produce le leccornie più deliziose e impensate, sogno di ogni bambino. Un giorno però, dopo aver subito ripetute fughe di notizie riguardo le formule dei suoi dolciumi, il magnate delle barrette di cioccolata decide di chiudere i battenti. Diverso tempo dopo, la fabbrica ricomincia a sbuffare fumo dai suoi camini: la produzione è misteriosamente ripresa. Chi mai lavorerà al suo interno? Che fine ha fatto Willy Wonka? Tutti se lo chiedono e, inaspettatamente, un giorno d’inverno, Wonka bandisce un concorso: cinque fortunati bambini che troveranno il Golden Ticket all’interno delle proprie barrette di cioccolata potranno trascorrere una giornata con lui visitando la misteriosa fabbrica e in più uno di loro riceverà un’incredibile sorpresa. In tutto il mondo è caccia ai biglietti. Alcuni bambini trovano il tagliando dorato grazie alla speranza e alla fortuna, altri invece fanno di tutto per averlo forzando il destino dalla propria parte. Tra i primi c’è il piccolo Charlie, che vive vicino alla fabbrica di cioccolata insieme alla famiglia . In compagnia del nonno entrerà nel meraviglioso mondo di Willy Wonka, fatto di alberi di zucchero e fiumi di cioccolata.

Tim Burton ci regala un’altra delizia per gli occhi. Ripropone la pellicola del 1971 diretta da Mel Stuart e interpretata da Gene Wilder. Tiene fede all’originale ma l’arricchisce con quel tocco visionario e singolare che la storia richiede e che solo lui sa dare. Tutto è incredibile. Dalla monumentalità di facciata della fabbrica, all’inclinazione, al limite del crollo, della casa di Charile. Dall’eccentricità di Wonka, alla semplicità dei bambini. Dagli scoiattoli operai, alla pettinatura del fantasioso cioccolatiere. Visivamente molto vivace, la pellicola coinvolge con la sua purezza da fiaba, con la spontaneità dei suoi personaggi (siamo tutti con Charlie durante la ricerca del biglietto vincente) e con le ambientazioni da sogno costruite da Burton, come la cascata di cioccolata e la nave a forma di ippocampo. Indimenticabili poi i simpatici lavoratori della fabbrica: gli Umpa-Lumpa (in realtà tutti impersonati da Deep Roy, poi moltiplicato digitalmente), fantomatici piccoli uomini provenienti da Lumpolandia al soldo di Wonka per una manciata di semi di cacao. Si odono gli echi di
Edward Mani di Forbice
in diverse sequenze e, per chi ama il regista, è proprio un bel sentire. Nel cast primeggia Johnny Depp che sfodera un’interpretazione memorabile miscelando con bravura il suo Ed Wood visto nell’omonimo

film
di Burton, e l’irrefrenabile carisma del pirata Jack Sparrow, cui ha dato vita ne

La maledizione della prima luna.
(mario vanni degli onesti)