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Jona che visse nella balena

Il piccolo Jona, ebreo olandese, viene deportato in un campo di concentramento con tutta la famiglia. Poco dopo perde il padre e dopo la liberazione per mano russa anche la madre, che non sopporta la tragica esperienza e perde la testa. Grazie a una coppia di anziani Jona riesce a ritrovare la forza per ricominciare a vivere. Faenza riesce a portare il libro di Jona Oberski,
Anni d’infanzia,
in maniera magistrale sul grande schermo. Un film poetico, emozionante, straziante, senza mai scadere in facili retoriche. Tutto il film ha la soggettiva degli occhi del piccolo Jona, così innocente, stupito e arrabbiato, perché non si spiega il motivo di tanto orrore e sofferenza. Faenza riesce a commuovere e a toccare corde emozionanti con estrema delicatezza e maestria.
(andrea amato)