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Il passo sospeso della cicogna

In un villaggio greco ai confini con l’Albania, crocevia di profughi di mezzo mondo, un reporter televisivo crede di riconoscere in un coltivatore di patate un uomo politico dato per disperso da anni: al che chiama sul posto la presunta vedova. Ad Angelopiulos non interessa risolvere l’enigma quanto celebrare il mito della ricerca senza met, e quello della frontiera: dei popoli come dell’anima. Tutto sa di metafora, e tra i soliti indugi contemplativi e i piani sequenza soporiferi il film si perde e si spappola come i suoi personaggi.