I

Il figlio

Un carpentiere, Olivier, e il suo futuro garzone, Francis. Ma perché Olivier non lo vuole assumere, chi è e cosa nasconde Francis? Però lo porta con sé nei centri di formazione, a casa, in giro, ma sembra quasi che ne abbia timore. Il mistero viene svelato dopo mezzora quando si scopre che Francis è stato in riformatorio per aver ucciso un bambino, mentre cercava di rubare una macchina. Quel bimbo era il figlio di Olivier. Da quel momento appare chiara la rincorsa-fuga del falegname nei confronti del ragazzo. La perdita del figlio ha completamente sconvolto la vita di Olivier, che ora cerca di ripartire proprio dall’assassino del figlio. Vincitori nel 1999 della Palma d’Oro a Cannes con Rosetta, i Dardenne tornano sul grande schermo con un’opera severa, rigorosa, pienamente nel loro stile, senza troppi fronzoli. Forse un po’ troppo lunghe le digressioni sul lavoro da falegname, curate nei minimi particolari, ma questa è la realtà, l’ambiente e ciò che vivono i protagonisti. Senza capire fino in fondo il lavoro dei personaggi, forse, non si può capire bene la loro psicologia. I rumori di fondo, gli attrezzi e poi la suspense e l’ansia che permea la vita di Francis, mantengono tensione, anche se con un ritmo un po’ blando, fino ai titoli di coda. Un’altra grande prova dei Dardenne. (andrea amato)