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Il crimine di padre Amaro

Ansioso di cambiare il mondo, il giovane Amaro prende i voti, in parte per seguire la propria vocazione, in parte per il rapporto di amicizia che lo lega al vescovo. Sollecitato da quest’ultimo, Amaro si reca presso la chiesa della città di Los Reyes, Aldama, per acquisire, sotto la supervisione di Padre Benito, la preparazione necessaria ad affrontare gli studi a Roma. A Los Reyes il giovane conosce la devota, innocente e sensuale Amelia, figlia di Sanjuanera, della quale a poco a poco si innamora sfidando il destino che gli imporrebbe il celibato. Intorno a questa vicenda si intrecciano le vite parallele degli altri sacerdoti e dei loro parrocchiani. Tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore Josè Maria Eca de Queiroz, scritto nel 1875 in Portogallo, Il crimine di padre Amaro si presenta come una versione sudamericana e cinematografica del celebre serial televisivo Uccelli di rovo. Lussuria, orgoglio, fanatismo, abuso di potere, arroganza, prepotenza, ingiustizia, questo l’ambiente in cui si svolge il film, ricco di spunti di riflessione. I dubbi personali davanti alle scelte che sembrano preordinate e a cui è difficile ribellarsi. Il conformismo cattolico estremizzato all’ennesima potenza, con la facile morale del: «Chi è senza peccato scagli la prima pietra». Poco digeribile in alcuni passaggi per un ritmo troppo blando e dialoghi troppo retorici. Candidato agli Oscar come Migliore film straniero, anche se si ha l’impressione di essere davanti a una buona occasione sfruttata male. Candidato all’Oscar come Miglior Film Straniero (andrea amato)