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Il castello errante di Howl

Un gigantesco castello costruito con materiali di recupero che deambula sbuffante e cigolante per alpeggi e altipiani, alimentato da un bizzoso folletto del fuoco di nome Calcifer. E Howl, il giovane affascinante mago volante, padrone di casa e del proprio destino. E l’ingenua ma testarda giovane cappellaia Sophie, vittima del potente maleficio della Strega delle Lande, entrambe accolte a bordo del Castello Errante insieme a Markl, il fido discepolo di Howl, Heen l’enigmatico cagnolino di Sophie e Navet, lo spaventapasseri muto e testa di rapa. Sullo sfondo, il potere del palazzo reale dominato dalla potente Maga Suliman e la guerra che esplode sanguinosa e lontana tra gigantesche astronavi ottocentesche e mezzi volanti che si muovono frullando elitre come giganteschi coleotteri. E le corazzate che ritornano dalla battaglia navale malconce e fumanti. E l’esercito che sfila impettito per le strade di questo paese immaginario di una immaginaria Inghilterra di due secoli fa. Un mondo che mal sopporta la presenza di Howl, spirito libertario e pacifista, dotato di un potere immenso ma anche fragile.

La visionarietà di Hayao Miyazaki raggiunge con questo film vertici altissimi. Si tratta di una pellicola che rappresenta la prova lampante della veridicità di questa recente dichiarazione del grande Akira Kurosawa: «Credo che apparteniamo entrambi alla stessa scuola; condividiamo lo stesso rigore e lo stesso gusto per le storie umane su grande scala. Tuttavia, provo un certo fastidio quando i critici accomunano i nostri lavori. Non si può sminuire l’importanza dell’opera di Miyazaki paragonandola alla mia». 


Il Castello Errante di Howl
esce finalmente nelle sale italiane, in concomitanza con la consegna all’autore, da parte della Biennale Cinema, del prestigioso Leone d’Oro alla carriera. Non era mai accaduto a un di animazione.

Non è un film perfetto, come erano i precedenti

La città incantata
e
La Principessa Mononoke.
Oun film che sembra slabbrarsi, di quando in quando, tante sono le storie che contiene,  che trascina lo spettatore di sequenza in sequenza «tenendolo» e facendolo precipitare in mondi spesso poeticamente contraddittori. Ma proprio per questa imperfezione raggiunge vette espressive raramente toccate dal cartone animato e dal cinema in generale. Non è solo una storia umana su grande scala, è un film contro tutte le guerre, per la supremazia della fantasia sull’omologazione, che mostra, e dimostra, quanto nobile e generoso può divenire l’animo umano se è in grado di dare libero sfogo a quell’
esprit fantastique
che è l’essenza stessa del cinema. E che il cinema di Miyazaki coglie appieno.
(franco serra)

Guarda la

photogallery
con le immagini tratte dai film di Hayao Miyazaki, Leone d’Oro alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia edizione 2005

N.B: per semplicità, ove non esistesse un titolo italiano, abbiamo riportato nella photogallery i titoli inglesi dei film di Miyazaki e non gli originali titoli giapponesi