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Hipnos

Una giovane psichiatra, la bella Beatriz Vargas (Cristina Brondo), accetta un impiego presso una casa di cura tanto prestigiosa quanto inquietante: si tratta di un luogo isolato, un mondo a parte in cui vivono, a stretto contatto, psicotici e dottori. Fra i pazienti c’è anche una bambina, ormai da diversi anni muta e praticamente autistica: i suoi disturbi psichici sono originati dall’aver assistito in tenera età al brutale assassinio della madre. Beatriz stabilisce fin dal primo incontro un contatto con la piccola, che sembra avere qualcosa da comunicarle. Purtroppo la speranza che grazie all’intervento della giovane psichiatra la bambina possa guarire svanisce subito, quando quest’ultima viene trovata morta in una piscina, apparentemente suicida…
Uno strano film, un thriller-horror di produzione spagnola, di grande successo in patria e senza nulla da invidiare alle produzioni hollywoodiane e orientali. Un’opera solida e ben costruita, che riesce a tenere alta la tensione dello spettatore, aumentando la suspence sino all’immancabile climax finale. Le uniche due categorie di personaggi che compaiono nel film, psichiatri e malati di mente, sono i protagonisti di uno psicodramma collettivo in cui ogni gesto è legato a un altro, in cui ogni azione ha un senso – anche se spesso non sembra – ed è destinata a provocare conseguenze dai risvolti altamente drammatici. 
Gli attori sono esperti e credibili, soprattutto Feodor Atkin, già in Tacchi a Spillo di Almodovar nei panni del terribile dottor Sanchéz Blanch. Bella conferma anche per l’ attrice che interpreta Beatriz, la ventisettenne Cristina Brondo, già ospite dell’ Appartamento Spagnolo e presto fra i protagonisti del film per la tv di Dario Argento Ti Piace Hitchcock?
Per questa sua opera seconda (la prima, da dimenticare il più in fretta possibile, era la pessima trasposizione della bellissima storia a fumetti di Hugo Pratt Corto Maltese: La Ballata Del Mare Salato ) il regista David Carreras ha scelto ambienti freddi e colori acidi, già visti e apprezzati per esempio nel valido The Machinist – L’Uomo Senza Sonno .
L’unico punto debole di Hipnos è la poca originalità: chi ha visto il succitato Machinist , o il meno recente Identità, difficilmente verrà sorpreso dal finale… anzi, probabilmente l’avrà già intuito ancor prima dell’intervallo. Detto questo, il film resta gradevole e divertente; e a volte fa anche un po’ paura, il che non guast Piacerà molto, pur senza essere un capolavoro, soprattutto al pubblico più giovane. (michele serra)