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Herbie – Il Super Maggiolino

Herbie, il maggiolino numero 53, ha smesso da tempo di vincere gran premi ed è finito nel mirino degli sfasciacarrozze che tentano in tutti i modi di «cannibalizare» le sue parti meccaniche per poi riciclarle come pezzi di ricambio. Destinato a diventare una sottiletta di metallo arrugginito, viene salvato dalla bella Maggie. Quest’ultima ha appena finito il liceo e suo padre, l’ex pilota Ray Payton Senior, vuole festeggiare il diploma della figlia regalandole un’automobile. La scelta della giovane cade sul vecchio maggiolino, che riesce a strappare dal demolitore di turno per pochi dollari. Appena salita sull’automobile scopre, grazie a un messaggio contenuto nel portaoggetti, che il mezzo «si chiama» Herbie e, oltre a un nome, sembra possedere anche una personalità. Grazie alla collaborazione dell’amico del cuore, abile meccanico, Maggie e Herbie riusciranno a gareggiare alla Mille Miglia di Indianapolis.

La Disney dà un seguito a
Un maggiolino tutto matto
, classico del 1969 poi fortunato protagonista di film per la tv e il cinema tra gli anni ’70 e ’80. Pur potendo contare su una produzione assai dispendiosa, il film non convince come il suo predecessore
…tutto matto
risultando addirittura noioso in alcuni punti. Le evoluzioni e il carisma inconfondibile del mitico maggiolino non sfigurano ma non riescono a entusiasmare, risultando troppo scontate e dando l’impressione del «già visto».  

In effetti Herbie fa l’occhiolino a pellicole da box office come

Days Of Thunder
con Tom Cruise e
2 Fast 2 Furious
(anch’esso prodotto da Michael Fottrell) e riesce addirittura a scimmiottare una manovra vista in

Top Gun,
che è tutto tranne che una pellicola sul mondo delle automobili. Ma non è il maggiolino il problema di questo sequel. Sono i suoi protagonisti umani che mancano completamente di spessore. Maggie (Lindsay Lohan) non riesce mai a emergere risultando carismatica quanto una stellina di
Beverly Hills: 90210
, suo fratello Ray Junior (Breckin Meyer) è inclassificabile sia per la propria incapacità al volante che per quella di fronte alla macchina da presa. Il padre, infine (Michel Keaton), è così anonimo che il suo personaggio avrebbe potuto tranquillamente essere eliminato dal copione. L’unico che si salva è Matt Dillon, che nel film interpreta Trip Murphy, lo spietato campione in carica. Nonostante il suo sia un personaggio-fotocopia, Dillon riesce con bravura a caratterizzare il suo ruolo, rendendolo a tratti credibile e divertente ed esasperando la sua ossessione nel distruggere Herbie.

Questa nuova riproposizione, in definitava, ribalta completamente lo stile del primo
Herbie
, trasformando un divertente film per bambini in un polpettone di azione e buoni sentimenti da telefilm.
(mario vanni degli onesti)