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Hell’s Kitchen – New York City

Dopo aver scontato cinque anni di galera per un omicidio che non ha commesso, Johnny ritorna a Hell’s Kitchen, leggendario quartiere malfamato di New York. Qui trova ad attenderlo la sua ex ragazza, che gli attribuisce la morte del fratello e intende ucciderlo. Per stare lontano dai guai Johnny va da Lou, ex pugile che lavora come stalliere. Avremmo fatto volentieri a meno di Hell’s Kitchen , filmetto di un paio d’anni fa ripescato per sfruttare l’appeal divistico conquistato nel frattempo da Angelina Jolie. Comunque, vedere per credere: c’è vita dopo l’ultracult (negativo…) The Boondock Saints . Cinciripini adora Scorsese, Ferrara, Spike Lee, ma non ha capito niente di cinema. Tra scene madri prive di qualsiasi afflato drammatico, dialoghi sentenziosi che gridano vendetta al cielo, attori che vanno a ruota libera si finisce per rimpiangere un filmetto come Bobby G. Can’t Swim e persino la furia distruttrice – pre-Dogma – di Gravesend (opera prima di Salvatore Stabile). Rosanna Arquette che canta strafatta «Ho bisogno che Gesù muoia di nuovo per i miei peccati» è cool, ma dura pochi secondi. Il resto è inguardabile. Nei titoli di coda viene ringraziato Peter Gabriel, ma non si capisce cosa abbia fatto. (giona a.nazzaro)