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Harem Suare

Una ragazza europea entra a far parte dell’harem del sultano della Turchia. Alleandosi con un eunuco, cerca di diventare la favorita: ma l’impero sta per crollare, l’harem sarà distrutto e le donne si disperderanno. La vicenda si snoda in una serie di flashback a incastro, nel racconto della superstite. La storia (vera) è straordinaria, ma il film è in gran parte un’occasione mancata. Perché Özpetek, esordiente con il pregevole Hamam – che era un film sulla seduzione e la violenza del vicino Oriente, narrato quasi in prima persona – qui fatica a vedere attraverso gli occhi di un’europea trascinata nei rapporti di forza e di fascino dell’harem. E così maschera il racconto tra drappeggi neanche tanto sontuosi (il film è piuttosto povero), tentando il mélo viscontiano ma rimanendo sempre a una certa distanza dai personaggi. La costruzione finisce perciò col diventare artificiosa, e del film si intuisce innanzitutto ciò che poteva essere.
(emiliano morreale)