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Grazie per la cioccolata

Il film ruota attorno a una dose di veleno nascosta nello zucchero: ma più in generale il regista racconta di persone che si scoprono diverse, che vivono la separazione tra i loro pensieri e le loro azioni. Anche qui, come nelle opere precedenti del cineasta francese, esiste un mistero (una morte e una nascita poco chiare). Qualcosa verrà scoperto e qualcosa resterà insoluto. Il cinema di Chabrol mette con le spalle al muro, oggi come trent’anni fa, il ceto borghese. Lo spettatore è chiamato nuovamente in causa, e per questo soffre con i protagonisti.