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Genealogia di un crimine

La Deneuve è meravigliosa nel doppio ruolo di avvocato e vittima di un ragazzo, accusato di aver ucciso la zia psichiatra, che presumibilmente lo aveva sottoposto a trattamenti radicali per il controllo della mente. Ben recitato ma pretenzioso, all’inizio confonde mistero, satira e surrealismo, complicando il tutto con flashback di flashback privi di senso e altri trucchi narrativo-visivi.