E

El Alamein – La linea del fuoco

La battaglia di El Alamein è una delle pagine più tragiche della storia italiana del Novecento. Dal 23 ottobre al primo novembre 1942 morirono 25 mila soldati italiani e ne furono catturati 30 mila, portati da prigionieri in India. Quell’esercito regio italiano, orgoglio del Duce, ma preso in giro dall’alleato tedesco super organizzato e schiacciato dalla forza inglese, diede prova di coraggio e forza. Il grande generale Rommel, la volpe del deserto, disse che «il soldato tedesco impressionò tutto il mondo. Ma il soldato italiano impressionò quello tedesco». Monteleone, sceneggiatore in passato di molti film di successo di Gabriele Salvatores (uno su tutti
Mediterraneo)
, ha realizzato un film su quei giorni, su quei soldati-eroi, sulla tragedia di una guerra combattuta in un posto fuori dal mondo. La storia di cinque soldati, diversi uno dall’altro, ma uniti dalla tragedia, dallo spirito di corpo e dal coraggio. Probabilmente il film di guerra italiano più bello della storia del cinema. Senza le solite retoriche belliche, senza quell’orgia di effetti speciali all’americana, ma con un’ottima scrittura del testo, una fedeltà storica, una studio dei personaggi, un cast giovane, fresco e credibile, uno scenario e una musica da pelle d’oca. Monteleone ha detto che per realizzare questo film non si è ispirato a Spielberg, ma a
La sottile linea rossa
di Malick. Lo abbiamo notato, per fortuna.
(andrea amato)