E

Eccomi qua

Matteo è un ragazzo borghese, che non ha finito l’università, vive di lavoretti saltuari, sempre senza soldi, tra il bar con gli amici e le agenzie ippiche. Un giorno la sua fidanzata Stefania rimane incinta, decidono di non tenere il bambino e si lasciano. Dopo tre anni, in cui Matteo non ha cambiato minimamente atteggiamento verso la vita, i due si incontrano e lui scopre per caso che Stefania non ha abortito e che è padre di un bimbo di tre anni. Inizia così una sorta di pedinamento da parte di Matteo per spiare e conoscere il suo bambino, Davide. Matteo decide di improvvisarsi papà, ma le cose non funzionano e alla fine… Il film di Ciarrapico ci vuole dare un inequivocabile messaggio: «La famiglia non esiste. O per lo meno come viene concepita comunemente. Non si può essere obbligati a essere figli, fratelli, padri o madri». Amori e affetti imposti da altri o dalla società, così capita a Matteo, vengono rifiutati, evitati accuratamente. Una commedia agrodolce riuscita e ben recitata. Un anti-Muccino perfetto, in cui non si è tutti ricchi e belli, perché la vita è ben altra cosa. E poi, finalmente, un finale senza happy end e senza porte lasciate aperte per non dare nulla di spacciato. Un film a tratti divertente, a volte amaro, altre surreale, altre ancora un po’ troppo scontato e forzato. Complessivamente si lascia vedere e non dispiace. (andrea amato)