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Due settimane per innamorarsi

George Wade (Hugh Grant) è un milionario, viziato, apparentemente superficiale e sfruttato da suo fratello che lo usa come volto dell’azienda, senza credere minimante in lui. Lucy Kelson (Sandra Bullock), invece, è figlia di due avvocati, che si sono sempre battuti per i diritti umani. Lucy è cresciuta nelle manifestazioni pacifiste e oggi, fidanzata con un militante di Greenpeace, da avvocato lotta per cause di civiltà. I due personaggi, così diversi uno dall’altro, si incontrano per caso e Lucy inizia a lavorare per George. Non solo come avvocato, ma anche come addetto stampa, segretaria particolare, baby sitter, amica. Decide di lasciare il lavoro e ci metterà due settimane per istruire l’avvocato che la sostituirà. Ma proprio in due settimane, tra i due… Commedia molto prevedibile negli intenti e nella trama. Ma, quando uno si aspetta di imbattersi in una stucchevole e melensa commedia romantica, in realtà ci si trova davanti a una pellicola con qualche spunto davvero divertente. Piccole gags, certo, che riescono però ad addolcire la disgustosa medicina che bisogna sorbirsi. La traduzione del titolo, rispetto a quello originale, dà al film una connotazione molto più stucchevole di quello che in realtà sono gli intenti della pellicola. I due protagonisti sembrano essere abbastanza a loro agio nelle parti. Anche se per una volta vorremmo evitare di vedere Sandrra Bullok nella parte della sciatta, complessata, sfigata americana del nuovo millennio. Anche perché potrebbe venirci il dubbio che sia così anche nella vita reale.
(andrea amato)