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Dracula cerca sangue di vergine… e morì di sete

Dracula emigra nell’Italia degli anni Trenta, convinto che in un paese cattolico e fascista le vergini abbondino. Solo che, ogni volta che morde il collo di una delle scostumate ragazze dell’ignara famiglia che lo ospita (il padre è De Sica, alla sua ultima apparizione), è costretto a vomitare il sangue non puro. Dallesandro, manovale comunista, farà giustizia, anche sessuale. Finalmente la versione integrale: finora, infatti, mancavano quasi tutte le scene erotiche con Stefania Casini, o tagliate o sostituite da altre più caste girate appositamente per il nostro Paese. Antonio Margheriti, che firmò la prima edizione italiana, pare fosse solo un coordinatore degli attori italiani. Uno dei film di Morrissey più felici, dove l’equilibrio tra provocazione, decostruzione dei generi classici e snobismo underground riesce a dare vita a un oggetto inclassificabile, ricco di humour nero, dove la malinconia sotterranea convive con gli eccessi
gore
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(alberto pezzotta)