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Destino di un cavaliere, Il

Una produzione cinematografica di alto concetto al suo massimo di pazzia: un racconto medioevale allegramente anacronistico su un aspirante cavaliere che diventa campione di tornei, con lo sfondo di rock ‘n’ roll. Se fosse andato completamente oltre i limiti sarebbe stato divertente, ma l’autore-regista Helgeland vuole che ci preoccupiamo dei suoi personaggi e della storia, mentre è come se li minasse a ogni passo. Quasi salvato dalle qualità interpretative di Ledger e dalle robuste interpretazioni degli attori di secondo piano. (P.S.: persino il torneo diventa sorprendentemente monotono…). Super 35.