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Cowards Bend the Knee

Delirante melodramma muto in bianco e nero che si svolge sulla passerella di una pista di hockey e in uno squallido salone di bellezza. Il nostro eroe lascia la ragazza per una sirena che gli dice di tagliarsi le mani e rimpiazzarle con quelle del padre morto. Se state ancora leggendo, allora forse siete pronti a provare l’incredibile viaggio semiautobiografico di Maddin, originariamente presentato come una serie di dieci corti Mutoscope all’interno di un’istallazione artistica. Si svolge come un allucinato film silenzioso — caratterizzato da un montaggio volutamente frammentario, con tagli improvvisi durante i titoli che li mandano fuori fuoco. Perverso, bizzarro e assolutamente ipnotico.