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Confessioni di una mente pericolosa

La vera storia di Chuck Barris, o così dice lui. Un importante autore televisivo di programmi ultra pop, come
Il gioco delle coppie, Tra moglie e marito, La corrida,
che di notte uccide per la Cia. Una vita vissuta pericolosamente, tra assassini a sangue a freddo e puntate pilota, tra spie nemiche e indici di gradimento. La pistola con il silenziatore e i dati audience, la ragazza conosciuta da giovane, decisa a sposarlo e a perdonargli tutti i tradimenti, o la misteriosa e fatale donna incontrata a Berlino Ovest? Due esistenze parallele che, alla lunga, si intrecciano, mischiandosi pericolosamente, fino ad arrivare alla paranoia, alla schizofrenia e all’esaurimento nervoso. Come uscirne? Semplicemente raccontando tutto e liberarsi del fardello. Nessuno sa con precisione se l’autobiografia di Chuck Barris sia reale o semplicemente frutto della sua fantasia, certo è che è risultata essere il soggetto perfetto per il debutto alla regia di George Clooney. Il bello di Hollywood, che recita anche in una piccola parte, ha voluto come sceneggiatore il geniale Charlie Kaufman, già autore di
Essere John Malkovich
e il
Ladro di orchidee.
Un film fatto in famiglia, prodotto dall’amico Steven Soderbergh e recitato dall’amica Julia Roberts, con due comparsate d’eccezione come Brad Pitt e Matt Damon, ironicamente scartati durante una puntata de
Il gioco delle coppie,
a favore di un goffo grassone. Ottima esordio di Clooney, che con la sua ironia e la delirante visionarietà di Kaufman ha permesso al protagonista Sam Rockwell di fare una splendida figura, vincendo anche l’Orso d’Argento al Festival del Cinema di Berlino 2003.
(andrea amato)