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Condannato a nozze

Combattuto fra il matrimonio — e relativa eterna fedeltà — e libertà di corteggiare chi vuole senza limiti ai propri desideri, Roberto (Rubini) non sceglie e si “sdoppia”, conducendo due vite parallele fino a che ci sarà un inevitabile scontro. Nonostante un cast di livello e un regista che aveva già dato buone prove, questo film appare pretenzioso e a tratti proprio fastidioso, banale e volgarotto. Un’opera non riuscita.