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Colpevole d’omicidio

Vincent LaMarca (Robert De Niro) è un rispettato detective di Manhattan, con alle spalle un passato un po’ agitato. Vincent è figlio di un infanticida condannato a morte negli anni Cinquanta e padre di un tossicodipendente accusato di omicidio. Vincent vive separato dalla moglie e ha una relazione con la sua vicina di casa, che però non lo consoce affatto. I giudizi della gente l’hanno sempre spinto a lavorare al massimo, per diventare uno dei migliori poliziotti della città e per potere camminare a testa alta. Questo però è andato a discapito del suo rapporto coniugale e, soprattutto, del rapporto con il figlio. Ora scopre di essere anche nonno e forse c’è l’occasione per fare la scelta migliore e provare a riparare gli errori fatti.
Colpevole d’omicidio,
titolo italiano che non rispecchia per nulla la versione originale
(City by the Sea),
è basato sull’articolo di Mike McAlary,
Mark of a Murder,
pubblicato su
Esquire.
Possibile che il gene omicida si trasmetta di padre in figlio o di generazione in generazione? Ovviamente no, ma alcune coincidenze della vita possono portare a questa conclusione e il peso del passato, poi, incide enormemente sulle scelte del presente. Dopo una sequela di flop totali, De Niro ritorna sul grande schermo con un film almeno sufficiente. Non certo un capolavoro, ma si lascia guardare. Qualche luogo comune buttato qua e la fa storcere il naso, ma nel complesso il ritmo e la scrittura non sono male.
(andrea amato)