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Ciao America

Greetings , circolato in Italia con il banalissimo titolo Ciao America , segna l’incontro tra la poetica citazionistica e ironica di Brian De Palma – che approderà in seguito al thriller e all’horror – e il cinema militante di stampo sessantottesco. Più che di un ritratto generazionale si tratta di un’opera caotica e centrifuga, che segue parallelamente le vicende di tre balordi, uno dei quali (l’allora quasi esordiente Robert De Niro) è un voyeur che finirà arruolato in Vietnam e costringerà una vietcong a spogliarsi davanti alla sua Super-8. Nelle altre storie si ritrovano invece echi del delitto Kennedy, dai discutibili risultati della commissione Warren fino alla morte sospetta dei testimoni. La Nouvelle Vague, e in particolare Jean-Luc Godard, è il modello evidente di questo mirabile e stravagante divertissement, anche se c’è già tutto il gusto per il grottesco – in chiave goliardica e post-moderna – che caratterizzerà il De Palma maggiore. Ciao America ha un seguito assai più riuscito e interamente giocato sul personaggio di De Niro: Hi, Mom! . Resta indimenticabile, comunque, l’omonima canzone Greetings , che accompagna puntualmente molte delle sequenze. (anton giulio mancino)