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Bombon el perro

Juan Villegas – detto «Coco» – ha già passato i cinquant’anni quando la stazione di servizio in Patagonia presso cui lavora da tempo lo licenzia, a causa di una ristrutturazione. L’uomo cerca di sbarcare il lunario costruendo bei coltelli artigianali, che però nessuno gli compra a causa della crisi economica che attanaglia il Paese – l’Argentina -. Un giorno, all’uomo capita di aiutare una giovane rimasta in panne lungo una delle interminabili strade che percorrono la desolata pianura spazzata dai venti, ricevendone in cambio, come compenso, un cane di razza «dogo argentino», un bestione dall’aspetto poco rassicurante, che però è dotato di un pedigree di tutto rispetto. All’inizio perplesso, Villegas poi acconsente a prendere con sé il cane, nella speranza di trarne un po’ di quattrini. Comincia così la sua avventura nel mondo dei concorsi per cani, durante il quale egli scoprirà soprattutto quanto sia bello avere un quattrozampe per amico.

La recensione

Il regista argentino Carlos Sorin torna a fare il «suo» cinema, vale a dire patagonico, poetico, rigorosamente surrealista nella composizione del cast e anche nella ricerca di una certa verginità in