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Bimba – È clonata una stella

Bimba è un’attrice senza talento, ignorante, ambiziosa e con tutti i difetti della diva. Un giorno scopre di essere stata clonata da una ditta senza scrupoli, con il dna di un’altra divetta americana, meteora dello star-system di molti anni prima. Inizialmente si arrabbia, ma non per una questione morale e perché in piena crisi d’identità, ma solo perché è stata clonata da una star di quart’ordine. Bimba è decisa a inseguire il suo sogno di fama, scendendo a compromessi con i suoi clonatori, che la manipolano facilmente. In ballo c’è il lancio di un altro personaggio televisivo inquietante, il clone del clone. L’intervento di un magistrato, che fa della rettitudine la sua bandiera, spariglia le carte e rovina i piani a tutti. Tra l’attricetta e il magistrato nasce qualcosa di più, alla fine il bene trionferà e Bimba si farà capire da tutti. Fare cinema non è una cosa facile, anche se si è un mostro di bravura come Sabina Guzzanti.
Bimba
è un film che porta molte aspettative in chi lo va a vedere, proprio per la presenza dell’attrice-regista, ma nei cento minuti di durata tutto passa in secondo piano e rimane solo un film senza né capo né coda. Le divertenti caratterizzazioni della Guzzanti riescono a far digerire parte del film e qualche trovata surreale, che stigmatizza i nostri tempi, strappa sorrisi. Forse, però, da un talento come quella della Guzzanti ci si aspetterebbe di più. O forse il cinema non è nelle sue corde.
(andrea amato)