A

Always-Per sempre

Mieloso senza ritegno, modulato sulle note di
Smoke Gets in Your Eyes
, è però uno dei lavori in cui la nostalgia di Spielberg per la vecchia Hollywood si fa più limpida, specie nei momenti in cui tralascia il racconto e le sue trappole e si mette a gironzolare sull’aereo, nell’hangar. Senza grandi effetti speciali, un remake di Joe il pilota e di mille altri fantasy avio-consolatori della seconda guerra mondiale (tra cui il capolavoro
Scala al paradiso
di Powell e Pressburger, di cui Spielberg comprò i diritti impedendone per anni la circolazione). Molto anni Novanta, con Dreyfuss che sembra emerso da certi film semitrasgressivi di due decenni prima e uno scialo di vecchi aerei wellmaniani che il regista adora da sempre (
L’impero del sole
,
La missione
). Di gran lunga preferibile allo Spielberg più serio tipo
Soldato Ryan
. Non incassò granché e fu in parte plagiato da Zucker in
Ghost
, che è una schifezza su tutti i fronti e ha la colpa supplementare di aver lanciato Demi Moore.
(emiliano morreale)