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Alex&Emma

Alex Sheldon è uno scrittore di successo con il vizio del gioco. Per liberarsi di due strozzini cui deve 50mila dollari, deve riuscire a terminare il suo nuovo romanzo entro trenta giorni. I due energumeni gli distruggono il computer e Alex si vede costretto ad assumere Emma Dinsmore, una giovane stenografa che ha cresciuto da sola le tre sorelle. Lo scrittore comincia a dettare la storia di un triangolo amoroso, una vicenda di fantasia svoltasi nel 1924. Il romanzo ha per protagonista un giovane laureato, Adam Shipley, che si trova a fare da tutore ai due bambini di Polina Delacroix, un’affascinante vedova di origini francesi, un tempo ricca e ora in rovina. La donna viene spinta dalla sua famiglia nelle braccia del benestante pretendente Shaw ma Adam, innamorato di lei, cerca in tutti i modi di opporsi al matrimonio. Sulla scena compare anche Anna, personaggio chiaramente ispirato dalla crescente ammirazione di Alex per Emma. Tra i due nasce un sentimento sincero ed Emma aiuta l’uomo a mettere ordine nella sua vita ma, quando tutto sembra andare per il meglio, giunge dal passato la vera Polina e le cose cominciano a complicarsi.

Rob Reiner torna alla commedia romantica, genere che lo aveva portato al successo nel 1989 con
Harry ti presento Sally. Alex&Emma,
contiene tutto quello che il pubblico si aspetta da questo tipo di film: una storia d’amore tra due attori giovani e accattivanti, un’ambientazione vagamente retrò, un pizzico di feuilletton vecchia maniera, il tutto condito da un’ironia pulita anche se a volte prevedibile. Nonostante la banalità della trama e l’immancabile lieto fine, intuibile già dalle prime inquadrature, il film è gradevole e divertente. La sensazione prevalente è quella di trovarsi di fronte a una pellicola anni Quaranta dopo il restauro. Reiner non inventa nulla di nuovo e probabilmente ne è consapevole: si affida in maniera evidente, e apprezzabile, alla tradizione della commedia romantica di stampo hollywoodiano. La faccia pulita di Luke Wilson e la deliziosa Kate Hudson, impegnata in un ruolo che le sembra cucito addosso, contribuiscono a rendere ancora più gradevole un prodotto ben fatto e curato nei minimi particolari. Simpatico anche il cammeo della splendida Sophie Marceau nei panni della vedova mangiatrice di uomini, interpretata con eccellenti risultati comici (imperdibile la scena dell’interminabile amplesso tra lei e Adam). Un’ottima occasione per gli appassionati del genere, «solo» una bella e romantica storia d’amore.
(emilia de bartolomeis)