A

Al momento giusto

Sfruttare l’onda lunga di Pieraccioni, o l’eco lontana – con le dovute differenze – di Benigni: è questa la strategia della Cecchi Gori Group. Ma le code non si annodano alle punte e le punte erano già in partenza smussate, logorate da una idea di comicità che fa della battuta dialettale il centro vuoto. In questo film, studiato per intero a tavolino come operazione schiettamente commerciale, Panariello veste i panni di un giornalista di provincia di nome Perozzi, sottoversione toscaniota di Fantozzi, che per cercare uno scoop e per spuntare una risata fa cadere la torre di Pisa, inclina la torre Eiffel, provoca la morte per soffocamento di un fantasmatico tesoriere di Hitler rifugiato in Argentina e scomoda addirittura la «voce» di Battiato che interpreta una canzone di Sergio Endrigo… Per arricchire il tutto, sfoggia un mimetismo improbabile facendo il verso alle icone verdoniane. Non pago – ma lui c’entra poco – ambienta la sua scalata alla celebrità televisiva in una Rai imbalsamata fatta di direttori in doppiopetto. Pubblicità indiretta negativa?
(dario zonta)