A

Agonia sui ghiacci

Il massimo del melodramma: un truffatore di città insidia l’innocenza di un’eroina virginale, che deve poi pagarne le conseguenze. Realizzato con fervore sia da Griffith che dal cast, con l’arrivo progressivo al celebre climax in cui la Gish si smarrisce poco a poco sui banchi di ghiaccio. Viene spesso proiettato in una versione ridotta: quella originale dura 148 minuti ed è stata restaurata dal Museum of Modern Art. Rifatto nel 1935.