A

Adanggaman

Diciassettesimo secolo, Africa occidentale, il tiranno Adanggaman semina il terrore nei villaggi della zona, derubando, mettendo a ferro e fuoco e portando via uomini, che rivende agli occidentali come schiavi. Al suo servizio guerriere amazzoni, rapite da bambine ed educate alla guerra. Però, alla lunga, il gioco si rompe e le sue barbarie cessano drammaticamente. Come sfondo la vita dei villaggi e della gente la cui esistenza è distrutta dall’efferatezza del tiranno. U amore spezzato dallo schiavitù, intensa e struggente. Una storia di schiavismo raccontata da un africano senza retorica o facili demagogie. Con una regia essenziale, ma curata, Roger Gnoan M’Bala ha fatto un film di cui se ne sentiva il bisogno: «Ho trovato giusto realizzare un progetto del genere. – ha commentato il regista africano – Per la mia gente e per la nostra storia che non dovrà mai essere dimenticata o mistificata. (andrea amato)